La proteina C-reattiva non è coinvolta nella patogenesi della malattia aterosclerotica
Secondo Ricercatori danesi, la proteina C-reattiva ( CRP ) non è causa di infarto miocardico o di ictus, ma è solamente un marker di aumentato rischio cardiovascolare.
Diversi studi in precedenza avevano associato i più alti livelli di proteina C-reattiva ad un elevato rischio di malattie cardiovascolari.
Lo studio, compiuto da Ricercatori del Copenhagen University Hospital in Danimarca, ha preso in esame 4 distinte coorti.
Il rischio di malattia cardiaca ischemica ( comprendente l’infarto miocardico fatale o non-fatale, l’ischemia miocardica sintomatica, e la rivascolarizzazione ) nei soggetti con livelli di hs-CRP ( proteina C-reattiva ad alta sensibilità ) > 3 mg/l, rispetto a quelli con livelli < 1 mg/l, è risultato aumentato del 60% e del 30% per la malattia cerebrovascolare ischemica, dopo aggiustamento per fattori che possono influenzare i valori di CRP.
L’analisi di combinazioni genotipiche per i 4 polimorfismi CRP ha mostrato aumenti dei livelli plasmatici di CRP fino al 64%.
I Ricercatori hanno poi valutato come il rischio potrebbe essere associato ai livelli CRP geneticamente elevati.
E’stato stimato che l’incremento del 64% dei livelli plasmatici di CRP dovuto alla combinazione genotipica potrebbe predire aumenti del rischio fino al 32% per la cardiopatia ischemica e fino al 25% per la malattia cerebrovascolare ischemica.
Tuttavia, non è emerso che gli aumenti di CRP su base genetica contribuissero alla malattia vascolare ischemica nelle popolazioni studiate. ( Xagena2008 )
Fonte: The New England Journal of Medicine, 2008
Cardio2008 Neuro2008
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